venerdì, Settembre 22, 2023

De Paola a SportItalia: “Ecco perché Allegri deve andare via”

paolo de paola contro allegri a sportitalia

Su SportItalia è intervenuto il giornalista Paolo De Paola sull’allenatore della Juventus. Ecco le sue parole su Massimiliano Allegri: “Dal 2014 al 2019 ha vinto cinque scudetti, quattro coppe Italia, due supercoppe italiane e ha raggiunto due finali di Champions League, un palmares impressionante. Tornato alla Juve nel 2021, al termine di due stagioni, zero titoli”.

“La differenza è abissale: 11 trofei a 0 senza voler infierire sul modo in cui la Juve è stata eliminata, ai gironi, dall’ultima Champions. Uno come lui, che parla sempre di numeri, dovrebbe ammettere che il primo Allegri alla Juventus è stato un trionfo, il secondo un vero e proprio fallimento. Su questo non si può discutere, quindi è giusto andare a fondo sul secondo periodo senza preconcetti o pregiudizi”.

Ad ottobre 2021 proponevo questa riflessione ad Allegri: “Caro mister è dura, ma è sulla buona strada, ha troppa qualità in squadra che non riesce ad esprimersi e non si capisce il motivo.  Sta ridando motivazioni a tutti, da Dybala ad Alex Sandro, da Arthur a Bernardeschi, da Kulusevski a De Ligt. Credo che proprio che quest’ultimo sia il giocatore più delicato perché schiacciato involontariamente da Chiellini e Bonucci. È lui che deve fare lo sforzo maggiore per cambiare le cose ma non è semplice”.

“Bene, dei sei calciatori citati ne è rimasto uno solo, ed è Alex Sandro che forse è da considerare in partenza. Ci rendiamo conto del patrimonio di giocatori passato dalle mani di Allegri ed evaporato nel nome di Di Maria e Pogba che non rappresentano assolutamente il futuro della Juve?”

“Non mi permetto nemmeno di entrare nelle dinamiche contrapposte fra “giochisti” e “risultatisti”, ma secondo quale logica si possono poggiare le basi di una rifondazione juventina dando le chiavi ad un allenatore che in due stagioni non ha raggiunto alcun risultato ed ha completamente depauperato una squadra senza delinearne un’altra fra mille tentativi (tutti naufragati) sempre con formazioni diverse?”

“E attenzione a Vlahovic e Chiesa che potrebbero essere i prossimi ad andare via. Il calcio non si basa sul passato ma sull’evoluzione, non siamo più nell’epoca in cui i “campioni” fanno la differenza, quella è ormai un’era preistorica.”

“È soltanto con un’ottima organizzazione di gioco che i campioni possono fare la differenza. Senza un’organizzazione precisa, maniacale, disciplinata non si va da nessuna parte. Chi non vede confusione e pressappochismo nella Juve dell’ultimo biennio è evidentemente condizionato da una stima verso Allegri (che nessuno disconosce) per quanto di buono realizzato fino al 2019. Lì ha chiuso il suo ciclo vincente l’allenatore toscano senza mai riuscire a porre il seme per cominciarne un altro”.

“Che cosa aspetta la società a prenderne atto? Se poi tutto ruota attorno ad un contratto molto doloroso da onorare per altre due stagioni di circa quaranta milioni lordi, allora è inutile parlare di futuro. La disastrosa gestione societaria dell’ultimo triennio, purtroppo, ha prodotto anche questo danno a cui si dovrà porre rimedio attraverso Francesco Calvo, che avrà il compito di una rifondazione complessa”.

“Nel giro di dieci giorni la Juve saprà se potrà contare sul DS, attualmente al Napoli, Cristiano Giuntoli. Poi se ne riparlerà, a cominciare da Allegri, perché il primo punto sarà ottenere la miglior transazione su un contratto così oneroso. Dipenderà tantissimo da chi parlerà con Allegri fra i vari Calvo, Giuntoli o addirittura Elkann in persona. Poi, via libera ad Igor Tudor”.

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